I PAESI LUNGO VIA
RAVENNA
Lungo il Po di Primaro e la
vecchia Via Ravenna
Dal Borgo di San Giorgio,
proseguendo verso sud, lungo il Po di Primaro (da cui vediamo, nella foto, il
nostro campanile di San Giorgio), si susseguono vari paesi, Fossanova
San Marco, Gaibana, Gaibanella, Sant’Egidio, Marrana, Monestirolo e, più
spostato verso ovest, San Bartolomeo in bosco.
Campanile di San
Giorgio, visto dal Po di Primaro
Gaibanella – Sant’Egidio
Gaibanella
è una frazione di Ferrara che, insieme a Sant’Egidio, conta 854 abitanti.
Appartiene giuridicamente alla Circoscrizione Zona Sud di Ferrara.
Dista da Ferrara 10 km e si
sviluppa lungo la via Ravenna tra
Sant'Egidio e
Gaibana. Il toponimo è da
collegare a quello della vicina
Gaibana anche se si hanno
notizie del borgo in tempi più recenti, verso il 1300, in cui si ha notizia di
un oratorio.
Gli unici edifici storici sono
rappresentati dalla chiesa seicentesca di Sant'Agnese e dalla Villa
Modoni-Ravalli edificata nell'Ottocento. Nella frazione, la cui economia è
fondata sull'orticoltura, è presente una stazione ferroviaria della Ferrovia
Ferrara-Ravenna-Rimini.
Sant’Egidio (Ferrara)
Si hanno notizie del piccolo borgo
già dal 1300. Anticamente era denominata San Zilio (ancora oggi è
popolarmente chiamata San Zili). Il primo oratorio del quale si abbia
notizia sorgeva a destra del Po di Primaro, di fronte alla parrocchia di Gaibana,
ed era dedicato a San Michele. Nel XVI secolo Ercole I D’Este realizzò la prima
bonifica e fece costruire l'argine del cavo ducale a sbarramento delle acque
bolognesi, ma l'assetto fondiario era ridotto a pochi latifondi di proprietà
ecclesiastica o di ricche famiglie ferraresi. Il terreno coltivabile era ridotto
e il rimanente terreno era costituito da prati, boschi, canne e acqua.
Santuario del Poggetto:
il santuario della Beata Vergine Maria detta del Poggetto si trova su di un
piccolo poggio a 2,40 metri al di sopra del terreno circostante e fa parte della
chiesa parrocchiale di Sant'Egidio. È da sempre meta di pellegrinaggi e luogo di
meditazione. Antiche storie riportano che già negli anni intorno al 1000 fosse
diffuso il culto della Vergine raffigurata in un'antica immagine, forse in
terracotta, che svettava appunto sul poggio immersa nel bosco (di cui oggi non
resta che il nome) e circondato dalle acque stagnanti a causa delle frequenti
inondazioni.
Particolare
dell’abside e del campanile del Poggetto
La prima memoria scritta risale ad
un documento del 1317, nel quale si indica che il conte Uguccione di Galliera
donò alla chiesa del Poggetto un tratto di terreno. Del Poggetto si parla anche
in un censo del 1426, nella visita del Beato Giovanni da Tossignano nel 1434 ed
in varie visite di vescovi in cui si accennano sempre i miracoli avvenuti. Anche
grazie a questi il culto della Madonna si diffuse sempre di più; lo storico
Guarino Guarini annota che
nel 1621 l'afflusso dei fedeli era straordinario, specialmente in quaresima e
nel mese di maggio. Nel 1894 la piccola chiesa fu ingrandita, fu
innalzata la facciata in stile gotico lombardo, la lunetta della porta fu ornata
con un architrave di legno intagliato e con una tavola dipinta a olio dal
pittore ferrarese Adolfo Magrini. All'interno, sopra all'unico altare, vi è
l'antica immagine di Maria che regge sul ginocchio destro il bambino con le
braccia aperte e la destra benedicente. Questa opera è stata attribuita a
Sebastiano Filippi da Carpi, detto "il Bastianino". La cerimonia solenne
dell'incoronazione avvenne il 15 settembre 1901 grazie all'iniziativa di mons.
Giuseppe Zanardi, prima cappellano a Sant'Egidio e poi docente di filosofia a
Ferrara. La preziosa icona in terracotta venne perduta il 26 aprile 1945, quando
alcuni soldati tedeschi in fuga incendiarono il santuario e le case vicine. Il
dipinto della Madonna invece venne salvato grazie all'intervento di due
ferraresi. Nel 1933 venne costruito il campanile alto 26 metri e contenente
cinque campane al suo interno. All'esterno del santuario, nell'ampio ed alberato
parco sono stati eretti 15 capitelli con i misteri del rosario ed una
monumentale croce di marmo alta quattro metri.
Gaibana
è una frazione di Ferrara di 240 abitanti facente parte della Circoscrizione
Zona Sud. Dista da Ferrara 11 km e si sviluppa lungo la via Ravenna tra
Gaibanella e Monestirolo. Del piccolo borgo si hanno notizie documentate già nel
1189 in una bolla papale di Clemente III. Nel territorio è presente la Chiesa
della Natività della Beata Vergine, di origine romanica, unico reperto
storico risalente all'antichità. Gaibana gode di un paesaggio principalmente
costituito da campi coltivati e campagna che ne fanno un territorio ideale per
la propria economia basata sulla floricoltura e sulla orticoltura.
Chiesa di Gaibana
vista dall’ alto (Google maps)
Monestirolo
Poco prima di arrivare al paese di
Monestirolo, sulla sinistra, c’è la villa Filangieri-Gulinelli, nascosta in un
parco centenario.
Villa Filangieri
– Gulinelli
Monestirolo
è una frazione di Ferrara di 602 abitanti, facente parte della Circoscrizione
Zona Sud. Dista da Ferrara 15 km e si sviluppa tra Gaibana e Marrara lungo il Po
di Primaro. Il toponimo, che significa piccolo monastero, deriva dal
fatto che i monaci Benedettini dell'abbazia di San Bartolo di Ferrara si
ritirarono da qui nel 1054, dopo aver liberato la terra dalla palude. È presente
la Chiesa parrocchiale, risalente al 1411. L'economia del luogo è fondata
sull'agricoltura e sulla frutticoltura.
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