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La basilica e il borgo

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LA BASILICA E L’ANTICO BORGO DI SAN GIORGIO

 

 

Con la distruzione di Voghenza (circa 657 d. C.), la sede vescovile si spostò nella chiesa che era sorta fra il Po di Volano e il Po di Primaro, dedicata a San Giorgio.  

Nel 757 d. C., il re longobardo Desiderio promise al pontefice Stefano il Ducatus Ferrariae, città che era già composta di due nuclei: la punta San Giorgio e il c.d. Castrum bizantinum, fra le attuali porta S. Pietro e via Carlo Mayr.

 

File:Basilica S. Giorgio Ferrara.JPG                 

 

Dopo la donazione del castrum a Tedaldo di Canossa (anno 986) da parte del papa Giovanni XV, ci fu una ribellione nel 1101 contro Matilde di Canossa, ma fallì. Morta Matilde, guelfi e ghibellini, rappresentati a Ferrara dalle famiglie degli Adelardi e dei Torelli-Salinguerra, si scontrarono a lungo. Con l’astuzia e l’aiuto degli Estensi, vinsero i guelfi, e Guglielmo II degli Adelardi edificò (nel 1135) la nuova cattedrale (attuale duomo), anch’essa dedicata a San Giorgio, patrono della città di Ferrara.

Nel 1141 la parrocchia di San Giorgio comprendeva Cocomaro, Aguscello, Fossanova e tutte le abitazioni poste nel triangolo compreso fra il Po di Volano, il Po di Primaro e il canale che li univa all’altezza di Aguscello: questa era la cosiddetta “Contrada della Misericordia” (nome forse dovuto al fatto che vi sorgeva un ospedale per i pellegrini. I monasteri di San Bartolo e Sant’ Antonio in Polesine erano alle estremità di questo ricco territorio, coltivato, soprattutto, a vigne. Vi erano anche le abitazioni poste fra il Castrum e il fiume, il futuro “Borgo di sotto”.

 

Sotto il dominio di Niccolò III d’Este, il 26 maggio 1415, la chiesa di San Giorgio fu affidata ai monaci olivetani, che vi eseguirono numerose opere di restauro.

Nel 1451 Borso d’Este costruì le nuove mura a sud di Sant’Antonio, prospicienti il Volano. La vecchia chiesa di San Giorgio fu così tagliata fuori dalla città, anche perché la porta San Giorgio, di notte, veniva chiusa.

Nel 1473, l’architetto Biagio Rossetti ebbe l’incarico di rifondare San Giorgio, e con lui collaborò Cosmè Tura, che volle essere sepolto ai piedi del campanile.

San Giorgio, attualmente, è collegato alla città dal ponte in muratura che non è più in asse con la statua della Madonna posta sulla colonna del piazzale; detto ponte è “custodito” dalle statue settecentesche di San Giorgio (angolo nord est), San Maurelio (nord ovest), San Rocco (sud est), San Filippo Neri (sud ovest) 

 

       

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